COMUNICATO STAMPA
depositato
l'esposto su Borgo Berga (Vi) al corpo di polizia forestale dello stato
Un nuovo Ecomostro nel
Nord-Est?
A Vicenza il nuovo
complesso è una colata compatta di cemento eretta direttamente sulle sponde del
Bacchiglione e del Retrone, a pochi passi dalla Basilica Palladiana e dalla
Villa la Rotonda, che sta cambiando per sempre lo skyline della città.
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Il Comitato vicentino Contro gli Abusi
Edilizi di Vicenza e Legambiente Veneto hanno depositato nella giornata di ieri
un esposto al Nucleo Investigativo della Polizia Ambientale e Forestale di
Vicenza in relazione al complesso edilizio di
Borgo Berga, localizzato nella
zona sud-est di Vicenza alla confluenza dei fiumi Retrone e Bacchiglione.
Il complesso edilizio, tuttora in
costruzione, copre un area di 100 mila metri quadrati e ospita, oltre al nuovo
Tribunale, una decina di edifici commerciali, direzionali e residenziali, con
altezze che arrivano quasi a 20 metri.
Nell’esposto si chiede al Corpo Forestale
dello Stato di accertare le violazioni all’art. 96 lett. f) del R.D. 523/1904
(Testo Unico sull’edilizia) che stabilisce una fascia di inedificabilità
assoluta di 10 metri dalle sponde o dal piede degli argini dei corsi d’acqua
pubblici.
Il nuovo Tribunale e l’ipermercato risultano costruiti all’interno della fascia di rispetto
fluviale, ma anche gli altri edifici in via di realizzazione non sembrano
rispettare, in più parti, le distanze minime previste dalla norma statale.
“Va rilevato che – osserva Paolo Crestanello,
Comitato Abusi Edilizi di Vicenza - «Il divieto di costruzione di opere
dagli argini dei corsi d'acqua, previsto dall'art. 96, lett. f), t.u.
25.07.1904 n. 523, ha carattere legale, assoluto e inderogabile, ed è diretto
al fine di assicurare … il libero deflusso delle acque (cfr. Cassazione civile,
sez. un., 30.07.2009, n. 17784); esso è cioè teso a garantire le normali
operazioni di ripulitura/manutenzione e a impedire le esondazioni delle acque» (TAR Lombardia, Brescia, Sez. II, 1 agosto 2011, n.
1231). La violazione della fascia di rispetto fluviale assume, quindi, una
valenza particolarmente grave per una area considerata a rischio idraulico.
L’esondazione del Bacchiglione in tempi recenti ha, infatti, procurato alla
città di Vicenza danni ingentissimi che rischiano, purtroppo, di ripetersi
anche in futuro. Con il nostro esposto vogliamo fare chiarezza a tutela dei
nostri concittadini.
“Parlare di abusi edilizi e di ecomostri in
questa regione non deve portare a ragionamenti fuorvianti – commenta Luigi
Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – o paragoni fuori luogo tra sud
e nord d'Italia. Sono due realtà evidentemente differenti dove, riguardo il primo
aspetto, ci troviamo purtroppo a constatare come in Veneto e nel resto del
nord, l'illegalità dell'azione speculativa tipica del sud viene sostituita da
quella che noi abbiamo più volte definito legalità debole o alcune volte
persino addomesticata, allo scopo di costruire laddove, per
motivi di sicurezza, di bellezza
paesaggistica e di convenienza pubblica, non si dovrebbe”.
È anche per questi motivi – chiudono
Lazzaro e Crestanello - che crediamo sia corretto parlare di ECOMOSTRI anche
a nord-est, perché colate di cemento in aree a rischio idrogeologico come
quella di Borgo Berga a Vicenza, appaiano come speriamo sia dimostrato con le
prossime indagini: un atto criminoso verso il paesaggio, un'ulteriore
occupazione di suolo in un'area delicata e di pregio, che attenta alla
sicurezza dei cittadini in barba alle leggi in vigore.
Vicenza, 18 luglio 2013
Per il Comitato Contro
gli abusi edilizi: Crestanello Paolo
Per Legambiente Veneto
Luigi Lazzaro